Settimana bianca all'Alpe Siusi
- FugainFamiglia
- 9 mar
- Tempo di lettura: 5 min

La nostra settimana bianca all’Alpe di Siusi.
Ogni anno, come una tradizione che si rinnova con gioia, la nostra famiglia fa le valigie e parte per l’Alpe di Siusi è il nostro appuntamento fisso con la neve, la natura e soprattutto con il tempo condiviso in famiglia. Questo splendido altopiano, sospeso tra cielo e montagne, è diventato ormai la nostra seconda casa, un luogo di pace, avventura e tradizione.
Appena arriviamo, respiriamo a pieni polmoni l’aria frizzante e pura di montagna. L’Alpe ci accoglie sempre con i suoi paesaggi incantati: distese innevate a perdita d’occhio, silenzio ovattato e quel senso di pace che solo la montagna sa dare.
Le giornate iniziano presto, con l’aria frizzante del mattino che profuma di neve e boschi. I bambini, con il viso arrossato dall’emozione e il casco ben allacciato, si avviano verso il loro corso di sci. Lì imparano a scivolare sicuri e felici tra le piste, sotto gli occhi attenti dei maestri e quelli un po’ più distanti – ma sempre vigili – di mamma e papà.
Nel frattempo, per noi adulti si apre un altro tipo di avventura: le camminate. Con gli scarponi ai piedi e lo zaino in spalla, ci incamminiamo tra i sentieri innevati, alla scoperta delle malghe più belle dell’altopiano. Ogni passo è un’occasione per respirare la natura, godere dei panorami mozzafiato e ritrovare quella calma che solo la montagna sa dare.
I nonni, mai fermi, si dividono tra ciaspolate panoramiche e lunghe sciate di fondo, approfittando della tranquillità delle piste immerse nel silenzio del bosco.
Quando arriva l’ora di pranzo, il profumo dei piatti tipici ci guida fino a una malga accogliente. Canederli fumanti, speck tagliato al coltello, zuppe calde e dolci caserecci: ogni pasto è un piccolo rito, condiviso attorno a un tavolo di legno, col cuore che si scalda mentre fuori la neve cade lenta.
Nel pomeriggio ci ritroviamo tutti insieme: bimbi e adulti, stanchi ma felici. C’è chi sceglie di tornare in pista per un’ultima discesa e chi preferisce il tepore dell’hotel, con una tisana, un libro o un po’ di meritato relax nella spa. Le giornate si concludono con una camminata serale, sotto il cielo stellato, o con un momento tranquillo tra sauna e idromassaggio.
La settimana passa in un attimo, tra risate, conquiste sugli sci, racconti serali e il profondo legame che ogni volta si rinnova tra noi e questo luogo incantato.
L’Alpe di Siusi non è solo una meta: è un pezzo della nostra storia, con la sua bellezza autentica e la sua accoglienza genuina, è diventata parte della nostra storia familiare che ogni inverno si arricchisce di nuovi ricordi, profumi, emozioni e quel senso di connessione che, nella vita di tutti i giorni, a volte sfugge.
E già prima di partire, sogniamo il ritorno.
Curiosità
Alpe di Siusi – L’altopiano incantato delle Dolomiti
L’Alpe di Siusi (in tedesco Seiser Alm) è il più grande altopiano d’Europa. Si estende per oltre 50 km² a un’altitudine che varia tra i 1.800 e i 2.300 metri, nel cuore delle Dolomiti dell’Alto Adige, patrimonio mondiale UNESCO. È un luogo che sembra uscito da una fiaba: vasti prati innevati d’inverno, pascoli fioriti d’estate, e le inconfondibili cime dolomitiche a fare da cornice, come lo Sciliar, il Sassolungo e il Sassopiatto.
Un paradiso per gli sport invernali… e non solo
In inverno, l’Alpe di Siusi si trasforma in un vero paradiso per gli amanti della neve. È perfetta per le famiglie, grazie alle sue piste larghe e soleggiate, ideali per principianti e bambini. Ma anche gli sciatori esperti e i fondisti trovano pane per i loro denti, con chilometri di tracciati da esplorare.
Chi ama la tranquillità può scegliere tra ciaspolate, camminate con le racchette da neve o semplici passeggiate tra le malghe. Molte di queste offrono accoglienza calda e piatti tradizionali: è facile trasformare ogni escursione in un piccolo viaggio gastronomico.
Natura, cultura e tradizione
L’Alpe di Siusi non è solo bellezza naturale: è anche un territorio profondamente legato alla cultura ladina e tirolese. Le tradizioni si respirano nei piccoli paesi come Castelrotto, Siusi allo Sciliar e Compaccio, dove l’ospitalità è autentica e il tempo sembra scorrere più lentamente.
Ogni stagione regala emozioni diverse: d’estate ci sono i fiori di montagna e le feste paesane, d’inverno il silenzio ovattato della neve e il profumo del legno nei rifugi.
Un luogo dove rallentare e ritrovarsi
All’Alpe di Siusi il tempo assume un altro ritmo. È il luogo perfetto per chi cerca contatto con la natura, aria pulita, cibo genuino e, soprattutto, pace. Che si venga per sciare, camminare, rilassarsi in una spa o semplicemente per contemplare il paesaggio, qui ci si sente parte di qualcosa di più grande, antico e armonioso.
Le Streghe dell’Alpe di Siusi: tra mito e natura
L’Alpe di Siusi, oltre a essere un paradiso naturale, è anche un luogo carico di storie antiche. Una delle più suggestive riguarda proprio le streghe dello Sciliar, il massiccio che domina l'altopiano. Secondo la leggenda, queste streghe vivevano tra le rocce e i boschi, si riunivano sulle cime nelle notti di tempesta e lanciavano incantesimi scatenando fulmini e temporali.
In particolare, lo Sciliar era ritenuto il luogo delle loro danze sabbatiche e dei loro rituali. La sua forma appuntita e imponente, spesso avvolta da nubi o illuminata da improvvisi bagliori durante i temporali, contribuiva ad alimentare l’immaginario popolare.
Queste storie sono nate secoli fa, tramandate dagli abitanti della zona, e mescolano elementi di paganesimo, natura selvaggia e timori ancestrali. Le streghe, però, non erano sempre viste solo come malvagie: alcune leggende parlano anche di guaritrici, donne sagge che conoscevano le erbe e curavano con la natura. Le Streghe dell’Alpe di Siusi: tra mito e natura
L’Alpe di Siusi, oltre a essere un paradiso naturale, è anche un luogo carico di storie antiche. Una delle più suggestive riguarda proprio le streghe dello Sciliar, il massiccio che domina l'altopiano. Secondo la leggenda, queste streghe vivevano tra le rocce e i boschi, si riunivano sulle cime nelle notti di tempesta e lanciavano incantesimi scatenando fulmini e temporali.
In particolare, lo Sciliar era ritenuto il luogo delle loro danze sabbatiche e dei loro rituali. La sua forma appuntita e imponente, spesso avvolta da nubi o illuminata da improvvisi bagliori durante i temporali, contribuiva ad alimentare l’immaginario popolare.
Queste storie sono nate secoli fa, tramandate dagli abitanti della zona, e mescolano elementi di paganesimo, natura selvaggia e timori ancestrali. Le streghe, però, non erano sempre viste solo come malvagie: alcune leggende parlano anche di guaritrici, donne sagge che conoscevano le erbe e curavano con la natura.
Oggi, l’eredità di queste leggende si trova in:
Percorsi tematici per famiglie (come il “Sentiero delle Streghe”).
Eventi locali che celebrano le tradizioni.
Oggetti artigianali, simboli e nomi ispirati a queste figure magiche.
Raccontare queste storie ai bambini durante una passeggiata o una serata in rifugio aggiunge un tocco fiabesco alla vacanza: l’Alpe di Siusi non è solo neve e sport, ma anche un luogo dove la fantasia e la storia si intrecciano.
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