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Spesso a Spasso

  • Immagine del redattoreFugainFamiglia

Lago delle Pigne capanna Piansecco



Cena con amici… Si discute su cosa fare l’indomani per festeggiare Ferragosto. dopo aver elencato numerose passeggiate da svolgere in montagna (il presupposto era di andare lontano dalle resse e al fresco) esce il nome del “lago delle Pigne”.

Matteo impugna immediatamente il telefono e chiama i suoceri: “preparate il pranzo al sacco, domani alle 10 si parte!”

Dopo aver caricato in auto tutto ciò che occorre, siamo partiti in direzione Valle Bedretto, più precisamente ad all’acqua, lí abbiamo lasciato un’automobile per proseguire tutti insieme. Abbiamo seguito il passo della Nüfenen fino al tornante a quota 2099 msm. Lì c’è un piccolo posteggio a lato della carreggiata e proprio sul tornante c’è un cartello che indica i sentieri di montagna ( zona alpe Crüina ) . Per il lago delle pigne vengono indicate un’ora e 40 di cammino. Percorriamo la prima tratta in modo rilassato, chiacchierando e scattando molte foto per il senso di libertà che la montagna offre sempre. Dopo un paio di chilometri e circa un’oretta di cammino ci troviamo ad un bivio. Seguiamo la nostra direzione dove il cartello ci indica che mancano solo 30 minuti, e ci ritroviamo a percorrere un sentiero tutto in salita, a tratti sassoso, ma l’idea di raggiungere la vetta ci dà le forze per continuare con tutta carica: vediamo la nostra meta, è proprio lì dietro e si avvicina ad ogni passo. Sono 200 metri di dislivello su sentiero di montagna.



I bambini ci sorprendono per la loro energia: hanno affrontato l’intera salita in testa al gruppo e non li abbiamo sentiti lamentarsi mai! Mai, giuro!

In realtà noi impieghiamo 45 minuti ma abbiamo percorso la salita con tutta calma, facendo “benzina” con qualche spuntino e chiacchierando come non ci fosse un domani! Arrivati a destinazione troviamo uno splendido ruscello e qualche metro sopra un dosso dietro il quale si nasconde il nostro traguardo. Eccolo lì, il nostro lago!



Sapete che questo lago prende il suo nome da una vecchia cava, dove tempo fa si estraeva la pietra ollare. Con questa pietra si realizzavano diversi oggetti tra cui appunto le pigne, antiche stufe a legna tipiche della Valle Bedretto.

Ricordo ancora quando da piccola andavo a trovare mio zio e mi sdraiamo sopra la sua “pigna”, la quale emanava un meraviglioso calore. La caricava al mattino con della legna e una volta che si formava la brace veniva chiusa, poi continuava ad ardere e riscaldava il locale per tutto il giorno.

Ma veniamo a noi!

Abbiamo pranzato sulle rive del nostro lago, gustandoci il panorama e ammirando degli scalatori che si arrampicavano in cordata sulla montagna antistante: che pazzi! Qualche escursionista Ha persino affrontato le acque gelide buttandosi e nuotando nel lago! Tanta stima!





Finito il picnic decidiamo di tornare al ruscello dove i bambini si sono divertiti un mondo nella costruzione di dighe. Io mi sono limitata a immergere i piedi e vi assicuro che la circolazione si è riattivata immediatamente!




Decidiamo di scendere percorrendo un altro sentiero che ci avrebbe condotti alla capanna pian secco. Il sentiero qui è piuttosto ripido e abbastanza impegnativo, occorre superare molti sassi, sabbietta e ghiaia e spesso si rischia di scivolare a terra. Occorre avanzare con prudenza. Terminata questa prima parte in forte dice pensiamo di aver superato ogni difficoltà. Ma qui viene il bello! Il sentiero si fa più pianeggiante, ma i sassi sempre più grandi! Ci sono infatti alcuni passaggi su grossi macigni dove occorre saltare e arrampicarsi sperando che siano ben stabili. Anche in questo caso i bimbi ci hanno sorpresi: hanno affrontato questa tratta con grande gioia e

senza mai chiedere di potersi fermare a riposare. Anzi, credo che l’anello debole della catena in questo caso sia stata io!



Terminata questa tratta più impegnativa percorriamo un bel sentiero di montagna privo di pericoli. Dopo un po’ troviamo uno splendido ruscello con una meravigliosa sorpresa. Sotto un grande masso troviamo infatti una scatola con tutto l’occorrente per costruirsi delle barchette: legni, chiodi, stoffe, corde, martello,… vista l’ora decidiamo di optare per l’utilizzo di barchette già pronte (per la delusione di Emanuele!) che immergiamo e i bambini seguono lungo il ruscello. C’è anche uno splendido ponticello di legno sul quale si divertono a salire per recuperare le loro barchette.


Dopo questa pausa ripartiamo in direzione della capanna Piansecco, che raggiungiamo in pochi minuti e dove ci fermiamo a riposare e bere qualcosa. È stata completamente rinnovata nel 2020 e si trova a 1988 msm (https://capannapiansecco.ch).


Ripartiamo per affrontare l’ultima tratta (di circa 400 m di dislivello) di questa escursione e scopriamo con piacere che lungo il percorso si snodano alcuni cartelli didattici con un personaggio guida detto “parüsc” (che nel dialetto locale indica grossi chiodi o cavicchi di legno utilizzati un tempo nella costruzione) nei quali viene affrontato il tema dell’escursionismo e della vita in montagna: come fare i nodi di sicurezza, cosa avere in farmacia, rimedi contro le zecche, riconoscere l’arrivo di un temporale, come equipaggiarsi in montagna,… Emanuele legge i cartelli con curiosità, mentre Eleonora è più attratta dai deliziosi mirtilli che si possono raccogliere lungo tutta la discesa! A ognuno il suo!

Arriviamo alla nostra meta, All’Acqua, e ci gustiamo un meritato spritz prima di rientrare. Incredibile ma vero, mentre noi recuperiamo qualche energia i bambini giocano a rincorrersi come se non ci fosse un domani.




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