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Spesso a Spasso

  • Immagine del redattoreFugainFamiglia

Il Circuito delle gole del Piottino



Avete in mente quelle domeniche pigre che passereste volentieri sdraiati sul divano a leggere un buon libro? Ecco, ieri era una di quelle! Ho cercato più volte di proseguire nella lettura ma purtroppo il mio programma non coincideva con quello dei bambini e nemmeno del marito! All’ennesima interruzione ho quindi deciso di accantonare la lettura e uscire di casa, accettando la proposta di Matteo: compiere il circuito delle gole del Piottino.

Il Dazio Grande Per raggiungere questa destinazione occorre uscire dall’autostrada a Faido e proseguire in direzione nord: si lascia l’auto a Rodi, dove troneggia il Dazio Grande sulla sinistra e un posteggio. Il Dazio Grande è una costruzione risalente alla metà del Cinquecento e aveva la funzione di dogana per le merci gestita dagli Urani per quasi tre secoli ma allo stesso tempo era luogo di sosta, riposo dei cavalli e locanda per i viaggiatori. Oggigiorno dispone di un ristorante con cucina familiare e vi è la possibilità di pernottamento. All’interno vi è un museo e spesso vengono ospitate mostre e corsi di diverso genere.

Le Gole del Piottino Noi abbiamo deciso di percorrere il sentiero del Piottino all’incontrario rispetto alle indicazioni. Ma è possibile svolgerlo nei due sensi. Siamo quindi scesi lungo le Gole del Piottino. Di cosa si tratta? Le gole sono state scavate nel granito dalla forza dell’acqua nel corso di migliaia di anni. I primi che hanno pensato di costruire una strada in queste gole così impervie furono gli Urani nel 1500. Lo spettacolo è incredibile: il sentiero è proprio a ridosso delle gole che regalano foto meravigliose ma anche qualche vertigine! L’acqua del fiume Ticino, in tutta la sua forza, passa dal verde al blu ed è di una trasparenza incredibile! Arrivati al ponte si attraversa il fiume e ci si imbatte in un’interessante attività per i più piccoli: sono state scavate nel sasso diverse vie di comunicazione e ponendo le biglie al punto di partenza si può osservare che più la strada presenta curve, più la biglia impiegherà del tempo per arrivare a destinazione. Questo permette di riflettere creando una sorta di parallelismo con le varie vie di comunicazione nel tempo: mulattiera, ferrovia, strada cantonale e autostrada. Siamo a ponte di mezzo, il punto più basso del nostro percorso, a 879 msm.



Il Monte Piottino ed il suo circuito A questo punto inizia la risalita. Si attraversa un bosco di abeti e il dislivello è abbastanza sostanzioso, ma la bella notizia è che la salita dura poco! Il sentiero è molto sassoso: decisamente inadatto a passeggini e rotelle varie! Dopo qualche curva si arriva ad un punto di osservazione che permette di osservare dall’alto le vie di transito che si intrecciano e sovrappongono, testimoniando le diverse epoche storiche, il tutto accompagnato da cartelli esplicativi. Sapete che scopo hanno le gallerie elicoidali? Andate a scoprirlo! Mentre osservavamo il panorama dall’alto, abbiamo intravisto due escursionisti che percorrevano il sentiero a valle, sotto di noi: saranno mica i nonni?! Ebbene sì, proprio loro che stavano percorrendo una tratta della strada bassa! In questo punto preciso mi si è accesa una lampadina: ricordo che tanti, tanti anni fa mio zio (prozio per l’esattezza) ci raccontava che in questa zona giace un sasso sul quale si è fermato San Carlo Borromeo a riposare ed è rimasta l’impronta del sedere e delle sue mani impressa sul masso! Ho cercato di qua e di là ma del sasso nessuna traccia, accipicchia! Affaire à suivre! Continuiamo il nostro percorso che nel frattempo si è fatto pianeggiante e ci imbattiamo in una vecchia mulattiera risalente al 1350 circa, costruita dai milanesi. Proseguiamo e ci imbattiamo in un laghetto di piccole, piccolissime dimensioni ma ne approfittiamo lo stesso per fermarci e osservare gli esseri viventi che ospita.

Poco più avanti troviamo cinque tronchi piantati sul terreno e scopriamo che si tratta di una nuova attività: bisogna riuscire a scoprire a quali piante appartengono. Ovviamente anche in questo caso, per mia fortuna, troviamo un pannello esplicativo con le soluzioni, ricco di informazioni e curiosità.

In breve tempo ci troviamo di fronte alle rovine di una strana costruzione: di cosa si tratta? È il Dazio Vecchio, costruito per controllare i passaggi e la merce trasportata a partire dal XIV secolo. Qui venivano riscossi i dazi sulle merci e i pedaggi sul numero di animali o sulle persone in transito. Ci troviamo a 1030 msm. Mentre lasciamo le rovine Matteo scorge sulla sommità di una parete rocciosa un curioso camoscio che ci osserva stranito, in equilibrio sulla roccia. Che occhio! Continuiamo il nostro percorso che nel frattempo si è trasformato in discesa e giungiamo in un bel prato, immerso nel nulla, con diverse panchine disposte in forma circolare: è molto invitante e torneremo certamente a fare un bel picnic! Il silenzio della natura viene interrotto dal riecheggiare di uno strano “yuhuuuuuu!!!”. Di cosa si tratta?! Sono i nonni, proprio loro, che ci hanno raggiunti percorrendo il sentiero inverso! I bambini senza perdere tempo si precipitano di corsa tra le loro braccia, saltandogli letteralmente al collo!

Procediamo dunque questa passeggiata con la comitiva che si è fatta più numerosa e decisamente più rumorosa! Incontriamo in breve tempo una cava di quarzo: l’edificio principale è tuttora agibile mentre altre strutture come la teleferica per il trasporto del minerale si può riconoscere solo dai resti al suolo. Anche qua scorgiamo un tavolo con delle panchine: l’invito è proprio quello di fermarsi per assaporare ogni istante di questa incredibile pace.


Per maggiori informazioni su questo circuito, consultate il sito ufficiale: https://www.percorsopiottino.ch/it/percorso/dazio-grande. Noi per l’intero circuito abbiamo impiegato quasi 2 ore, ma compiendo molteplici fermate, fotografie, attività e giochi! Questo circuito tocca 6 delle 15 tappe previste lungo il percorso più ampio del Monte Piottino, rinnovato nel 2014.



In breve tempo ci ritroviamo al punto di partenza e la nostra passeggiata è volta al termine: abbiamo respirato aria pura, visto colori e luoghi meravigliosi, assaporato la pace del bosco, imparato tante cose e bruciato qualche energia… Chissà se tornando a casa potrò continuare nella mia lettura?







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