top of page

Spesso a Spasso

  • Immagine del redattoreFugainFamiglia

I Giardini Estensi con TILO




Viaggio in treno, viaggio sereno!


Quella di oggi è un’avventura particolare che consigliamo davvero a tutti! Sì, perché è adatta a bimbi piccoli, a mamme e passeggini, a bimbi grandi, a famiglie intere! Zero stress ma tanta, tanta meraviglia.

Andiamo con ordine: tanto per cominciare è un’avventura con un mezzo di trasporto per noi inusuale: il treno. Ma sapete la comodità?

Il team questa volta era composto dalla piccola di casa, da me e dal nonno, grande appassionato dei mezzi su rotaia.

Siamo partiti da Lugano e in men che non si dica, senza doverci preoccupare di posteggi, colonne, navigatore, ci siamo ritrovati nel cuore di Varese. Il bello dei treni spesso è proprio questo, ci si trova nel bel mezzo delle città senza fare il minimo sforzo! Lungo il tragitto abbiamo potuto giocare a carte, leggere una bella storia e ammirare il panorama – splendido – fuori dal finestrino.



Arrivati in stazione a Varese, abbiamo seguito la via principale dello shopping, via Vittorio Veneto: Mondadori, Stradivarius, Zara, Foot Locker, Calzedonia, Feltrinelli, Kiko,… ahhh che fatica resistere alla tentazione di entrare! La percorriamo fino alla fine e arriviamo alla rotonda di piazza Monte Grappa. Seguiamo questa strada per qualche metro e in brevissimo tempo ci troviamo in via Luigi Sacco. Sulla vostra sinistra vedrete un arco. Bene, percorretelo!



In un nano secondo vi troverete catapultati in una realtà lontana anni luce da quella di pocanzi! I negozi, il traffico e il viavai sono improvvisamente un vago ricordo.

Di fronte a noi una splendida, enorme, raffinata villa settecentesca. Uno spettacolo! Restiamo letteralmente a bocca aperta.



Di cosa si tratta?


Palazzo Estense

Palazzo Estense è uno dei luoghi storici più visitati e apprezzati di Varese ed è oggi sede del Municipio della città.

Il Palazzo nasce come dimora di Francesco III d’Este, il quale in visita a Varese nel 1755, rimase folgorato dalla bellezza della città, tanto da volerla acquistare per la villeggiatura. La dimora venne costruita su una villa preesistente che il duca Francesco acquistò e fece restaurare e seguire dall’architetto Giuseppe Antonio Bianchi, il quale curò anche gli splendidi giardini, ispirandosi alla residenza imperiale viennese di Schönbrunn.



Il Palazzo Estense guadagnò a Varese il soprannome di "Versailles di Milano", datole da Stendhal. E l’impressione è davvero questa! Incredibile!




I Giardini Estensi


I giardini estensi ospitano una grande fontana che si erge di fronte al palazzo e diverse grandi aiuole, i cui i piccoli arbusti e i fiori decorativi sono curati nel minimo dettaglio. Eleonora non appena l’ha vista ci si è fiondata di corsa! È bellissima! Dalla fontana siamo saliti da uno dei tanti sentieri a raggiera che conducono in cima alla collina e abbiamo trovato un grande prato con un piccolo parco giochi. La vista offre un bel panorama, non possiamo non scattare qualche foto!




Villa e Parco Mirabello


Continuando a percorrere la stradina che attraversa il prato, arriviamo ad una seconda villa, che scopriamo poi essere Villa Mirabello. Questo luogo deve il proprio nome alla collina da cui si ammira, appunto, uno splendido panorama del Lago di Varese e delle Alpi.




La villa oggi ospita il Museo Archeologico di Varese: per la ricchezza e l’importanza dei materiali, il Museo fin dalla sua fondazione ha costituito un imprescindibile punto di riferimento per gli studiosi di preistoria italiani e stranieri, ma anche per il pubblico generico e per quello scolastico.

Noi ci sediamo ai tavolini del bar, incantevole, e ci fermiamo per un aperitivo. Che pacchia!



Di fronte a noi si erge un cedro del Libano alto 28 metri e la cui circonferenza del fusto raggiunge quasi i 9 metri: non è un caso, perché nei giardini troviamo molti alberi ultracentenari e monumentali come magnolie, lecci, tigli e platani.




Soddisfatti e con gli occhi pieni di meraviglia, lasciamo Villa Estense e i suoi giardini per fare due negozietti in centro e mangiarci un bel gelato prima di rientrare, ovviamente ancora in treno.

Il viaggio di ritorno è molto tranquillo, io ne approfitto per leggere mentre la nostra piccoletta si rilassa comodamente seduta.



Chiudo questo racconto con una citazione di Coelho che calza a pennello: “La vita è il treno, non la stazione ferroviaria.” Il paesaggio muta, le persone cambiano, i bisogni si trasformano, ma il treno prosegue: vi siete mai fermati ad osservare le persone che si incontrano sui treni? Mille volti, mille storie: una meraviglia!




Logo_edited.jpg
bottom of page