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Spesso a Spasso

Immagine del redattoreFugainFamiglia

Una giornata seguendo il Mulm: il museo più lungo del mondoooo!!



MULM: Dal Gottardo a Milano alla scoperta del Museo più lungo del mondo! Avete già sentito questa sigla? Di cosa si tratta? È un museo territoriale dedicato al turismo lento, dove gli hub sono rappresentati dalle stanze museali all’interno di numerosi siti e da corridoi a cielo aperto con l’obiettivo di proporre il superamento di frammentazioni locali, amplificando i benefici derivanti da uno sviluppo congiunto nell’ambito di un’offerta culturale e di fruizione responsabile e sostenibile. Nell’ambito dei trasporti ecosostenibili saranno creati dei percorsi specifici, con tappe in corrispondenza di luoghi di rilevanza storica e tecnologica. Il progetto prende spunto dall’inaugurazione della Galleria di base del San Gottardo, avvenuta nel 2016, ed è finalizzato alla creazione di un collegamento culturale tra i territori sia italiani che svizzeri interessati da tale cambiamento. Infatti, se il tunnel ferroviario permette di superare l’ostacolo delle Alpi agevolando il collegamento “fisico” tra Italia e Svizzera, allo stesso modo il progetto permetterà un avvicinamento culturale tra due realtà confinanti.


La vecchia segheria di Faido, un gioiello intriso di storia e tradizione




Partiamo da questa segheria che racchiude le memorie di un'epoca in cui l'artigianato e la lavorazione del legno erano centrali per la comunità locale. Si trova nei pressi della cascata Piumogna, io ci sono passata varie volte senza tuttavia mai vederla in funzione.




Le maestose travi in legno e le ruote ingranate consumate dal tempo sono testimonianze tangibili di un passato laborioso. Qui, l'energia dell'acqua permetteva di creare movimenti meccanici che trasformavano i tronchi in tavole preziose.

Oggi, la vecchia segheria di Faido rappresenta un legame con le radici della comunità e un'opportunità per le nuove generazioni di scoprire la storia industriale del luogo. È un rifugio in cui il passato si fonde con il presente, offrendo una finestra su un'epoca di dedizione, ingegnosità e lavoro artigianale che ha contribuito a plasmare la realtà attuale.



Noi abbiamo avuto la fortuna di vedere i macchinari in funzione, e vi assicuro che è qualcosa di meraviglioso!



All’interno si possono svolgere diverse attività che permettono di avvicinarsi al mondo del legno e del suo utilizzo: abbiamo creato un ponte semplicemente accostando nel modo corretto dei legni, ci siamo adoperati cercando di riconoscere i vari dipi di albero, abbiamo scoperto come vengono utilizzati i vari tipi di legno in base alle loro caratteristiche,… bello, bello, bello!

Nel caso in cui qualcuno fosse interessato, vengono organizzate visite guidate per gruppi e scolaresche.



La cascata Piumogna


A due passi dalla segheria troviamo la cascata Piumogna. Servono presentazioni? Quest’estate è stata una meta gettonatissima di turisti e gente del luogo alla ricerca di fresco!


Cos’ha di particolare? Bhe, a livello pratico sicuramente la facilità con la quale la si raggiunge! Si trova infatti in posizione strategica, a pochi passi dal centro di Faido, dai negozi e soprattutto dai posteggi!

Immaginate le acque cristalline che danzano con grazia lungo rocce maestose, creando uno spettacolo visivo e sonoro unico nel suo genere. E poi… tanto, tanto fresco! Il fragore delle acque che si infrangono contro le rocce e la fresca brezza vi accarezzano il viso regalandovi un piacevolissimo rinfresco!


Si dice inoltre che questo sia un luogo energetico: l'atmosfera magica e l'energia della cascata vi faranno sentire in armonia con la natura! È un rifugio incantevole in cui ricaricare le energie, rilassarsi e godere la tranquillità che solo la natura può offrire.



Per i più sportivi pressi della cascata vi sono numerosi sentieri panoramici. A noi, meno sportivi, piace molto questo luogo anche per una semplice colazione o, quando si ha tempo, per un piacevole picnic. I dintorni sono molto ben attrezzati con griglie, tavoli,… In alcuni periodi da “bollino rosso” è difficile però trovare un posto libero!



Interessante notare che nelle immediate vicinanze c’é uno splendido parco giochi per i bambini! Che dire… questa cascata accontenta proprio tutti! 


Le Brompton. Brom che?





Di cosa si tratta?


Le biciclette Brompton rappresentano un'innovazione unica nel mondo delle biciclette pieghevoli. Progettate e prodotte dalla Brompton Bicycle Ltd, un'azienda britannica, queste biciclette si distinguono per la loro combinazione di design elegante, praticità e funzionalità. Ogni bicicletta è realizzata a mano presso la sede dell'azienda a Londra, l’unica che le produce.




Uno dei tratti distintivi delle Brompton è la loro capacità di essere piegate in modo compatto e portate con facilità ovunque si vada. Quando piegate, infatti, le biciclette Brompton diventano abbastanza compatte da essere portate in treno o nell'auto senza problemi.



Cosa c’entrano con la nostra giornata speciale? Abbiamo avuto la fortuna di poterle provare! Inutile dire che ci siamo divertiti un mondo! Inizialmente hanno le dimensioni di uno zainetto e poi, una volta apette, si trasformano in biciclette in piena regola! Il peso è attorno ai 15 kg.





Quindi… pronti, partenza e VIA!


Da Faido siamo partiti in direzione di Giornico, lungo un percorso quasi interamente in discesa!


Giornico



Questo piccolo paese è stato annoverato tra i borghi più belli della Svizzera.

Con le sue strade acciottolate, le case tradizionali e l'atmosfera tranquilla, Giornico è un rifugio di pace e bellezza naturale. Tra le sue attrazioni spicca il famoso Ponte dei Salti, un'antica struttura che attraversa il fiume Ticino e racconta la storia millenaria della zona. Personalmente rimango sempre colpita dalla scultura che troviamo all’entrata del paese (giungendo da nord), che rappresenta un uomo che sposta un’enorme masso, posto in mezzo a un prato: un monumento commemorativo dello scultore di Ligornetto, Apollonio Pessina. Cosa rappresenta?


La battaglia dei sassi grossi fu uno scontro di potere e territorio avvenuto nel 1478 tra il Ducato di Milano, con 10’000 soldati, e 500 soldati Confederati (principalmente Urani e Leventinesi). Questa battaglia vide la resistenza delle forze locali contro le truppe milanesi e rappresentò un momento significativo per la lotta per l'indipendenza e l'autonomia nella regione. Senza farla troppo lunga, i Confederati sono riusciti ad avere la meglio, sicuramente grazie alla conoscenza del territorio ma anche per le condizioni metereologiche avverse. La disfatta fu totale e quasi incredibile, vista la disparità delle forze in campo!


Tornando al presente siamo scesi lungo il fiume, in una stradina completamente acciottolata, e abbiamo raggiunto la nostra destinazione: il Museo di Leventina. Me ne vergogno, credo di non esserci mai stata prima d’ora. Che peccato!

Andateci, se non l’avete ancora fatto come me! Appena arrivati ci troviamo di fronte uno splendido edificio ricco di affreschi.





Casa Stanga: antica locanda, oggi sede del Museo di Leventina.

Situato sul vecchio tracciato della Via Francigena, immediatamente a sud dei due ponti che attraversano il fiume Ticino, il Museo di Leventina è ospitato nel cinquecentesco complesso di Casa Stanga. Casa Stanga svolse per secoli la funzione di abitazione e di locanda. Le facciate sono state affrescate nel 1588-89 da Giovanni Battista Tarilli e Domenico Caresana con le raffigurazioni degli stemmi famigliari di viaggiatori illustri provenienti da tutta Europa che vi alloggiarono. Wow!



All’interno di questo museo troviamo una mostra permanente, legata alla storia del territorio leventinese. La mostra interroga sulla possibilità che esista o meno un’”identità leventinese” e su quale forma o contenuto questa possa avere. Il visitatore viene guidato attraverso l’allestimento alla scoperta delle persone, dei simboli e dei modi di vita che hanno segnato la Valle in un percorso che attraversa le epoche fino ai giorni nostri.


Noi ci siamo dedicati alla visita della mostra temporanea intitolata “On ice, il fascino del ghiaccio”. Ci siamo divisi in due squadre e …via al divertimento!

La mostra ON ICE – Il fascino del ghiaccio si articola in cinque sezioni tematiche che portano a scoprire in modo ludico differenti aspetti storici e sociologici che si sviluppano attorno al ghiaccio. In quanti modi si può sfruttare il ghiaccio? Come e dove si pattinava in passato? Esiste davvero un’identità di squadra? La visita all’esposizione sarà l’occasione per scoprire alcuni aspetti inediti di uno dei fenomeni più importanti dell’hockey svizzero: il derby tra le squadre di Ambrì-Piotta e Lugano. I bambini hanno ricevuto un libricino che permette loro di seguire la visita guidati da una simpatica marmotta, con giochi e piccoli quiz. Al termine della mostra potranno apporre un timbro per realizzare la propria medaglia. Nel libricino vi sono anche alcune ricette e idee bricolage! Super simpatico!

Per info sempre aggiornate consultate https://museodileventina.ch

Ah, se siete in possesso di una carta Raiffeisen l’entrata è gratuita! 




Le sette chiese di Giornico


Giornico offre un complesso di sette chiese e cappelle che risalgono a diverse epoche e stili architettonici. Le chiese fanno parte del patrimonio storico e artistico della zona e sono un importante luogo di pellegrinaggio e spiritualità. Noi abbiamo visitato più da vicino la chiesa di San Nicolao: ritenuta una dei maggiori esempi di romanico lombardo del Canton Ticino, edificata nel XII secolo e attestata nel 1202 da una pergamena dell’archivio parrocchiale di Chironico.



Dedicata a San Nicola da Bari, ma comunemente detta di San Nicolao, si caratterizza per un’architettura sobria e rigorosa. Fa impressione il bellissimo altare rialzato rispetto ai banchi, raggiungibile tramite due rampe di scale poste ai lati della chiesa! Noi ovviamente siamo saliti e ci è stato spiegato come mai vi sono solo 2 finestre anziché 3 (per simmetria). Queste finestre sono legate ai solstizi d’estate e d’inverno, durante i quali la luce entra perpendicolarmente nella chiesa. Parliamo di una costruzione di quasi mille anni fa… wow! Colpisce l'attenzione un'inconsueta raffigurazione della Trinità. Si tratta dell'immagine iconografica del vultus trifrons (che si presenta come figura con tre teste e quattro soli occhi), immagine che fu in seguito - per la sua natura mostruosa - proibita dalla Chiesa.


Ai lati del portale principale troviamo due leoni seduti e due altri animali si trovano a breve distanza: si tratta dei bestiari, figure mostruose e fantastiche che nel Medioevo dovevano allontanare gli spiriti maligni e proteggere l’edificio religioso.


Giornico e i suoi ponti


La nostra giornata si sta concludendo, oltrepassiamo il doppio ponte la cui costruzione, che viene fatta risalire ai secoli XII-XIII, ricalca le tecniche tramandate dai romani. Facevano parte dell’antica mulattiera del San Gottardo (denominata Via Francigena) che ebbe grande importanza per il traffico di viandanti e di merci a partire dal XII secolo.




I due ponti, che legano il nucleo centrale del villaggio con il quartiere della sponda destra, sono separati da un’isola abitata. Era percorsa, al centro, da una roggia d’acqua deviata dal fiume, che diede vita a tutto il quartiere: fiorirono, infatti, nei secoli, parecchie attività artigianali ora scomparse (peschiera, segheria, mulini, una delle prime fabbriche di cioccolata, bottega del maniscalco che forgiava e modellava il metallo, …).




Mmmhhh.. a noi però è venuta fame… qui a Giornico vi sono diversi grotti, vogliamo mettere la ciliegina sulla torta e coronare questa splendida giornata?




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