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Spesso a Spasso

  • Immagine del redattoreFugainFamiglia

Due giorni nell'Emmental





Antefatto: cena in montagna. Tutti siamo concordi sul fatto che si debba partire. Due giorni. Una notte sola. Domani. Abbiamo bisogno di evadere, questo covid sta ingrigendo tutti! Ok. Dove si va?


Mio papà si applica immediatamente ma, non ricevendo alcun cenno da parte nostra perché indaffarati a fare altro, abbandona la ricerca. Matteo ride, pensando che “tanto alla fine non si andrà da nessuna parte” (dopo aver gufato per tutta la settimana sulle previsioni meteo che non erano così rosee).


Ore 23:15, telefonata a mia mamma: dimmi la regione e ti trovo qualcosa! Emmental. Ok. Controllo previsioni meteo. Ore 23:30, il girl power demolisce l’organizzazione maschile. Prendo il telefono: “mamma, riservo?”


Ci si sveglia quindi l’indomani con un sorriso stampato sulle labbra. Gli uomini di casa non sanno niente. Valige pronte, spuntino pronto, si parte.



Trubschachen: una deliziosa fermata alla Kambly


Prendiamo l’autostrada in direzione di Berna, il viaggio dura un paio d’ore. Lungo il cammino decidiamo di fare una piccola deviazione a Trubschachen (vi sfido a pronunciarlo subito correttamente!). Un piccolo paesino nell’Emmental, circondato da verdi colline e mucche che pascolano nei prati. Come mai ci fermiamo qui? In questo comune ha sede la fabbrica di biscotti Kambly. Informazioni ed orari consultabili su: https://kambly.com/it/

Appena entrati troviamo di fronte a noi numerosi scaffali ricolmi di pacchetti di biscotti di ogni genere: che meraviglia! Riempiamo i nostri carrelli di ogni sorta di leccornia (bye bye dieta…) e scopriamo che vi sono un paio di postazioni gioco interattive per i bambini dove possono visionare filmati e scoprire oggetti in movimento che spiegano le peculiarita della fabbrica e la sua evoluzione nel tempo. Purtroppo a causa delle restrizioni la zona bar questa volta era chiusa, altrimenti consigliatissimo fermarsi a bere un caffè. Ne serberete certamente un bel ricordo per le modalità con le quali viene servito.


Berna, arriviamo! Visita a Palazzo federale.


Riprendiamo il viaggio e questa volta ci dirigiamo a Berna, capitale della Svizzera.

Appena giunti in centro città (ben servita da numerosi posteggi) ci incamminiamo verso Palazzo federale (Bundeshaus): ci limitiamo ad osservarlo dall’esterno ma per chi lo desiderasse si può visitare con una guida anche internamente e a titolo gratuito. Info: https://www.bern.com/it/detail/palazzo-federale .

Curiosità: nella piazza antistante Palazzo federale vi sono 26 fontane con giochi d’acqua, che rappresentano i 26 Cantoni della Svizzera. L’acqua schizza direttamente fuori dalle lastre di pietra e raggiunge anche 7 metri di altezza, offrendo refrigerio e divertimento nei mesi più caldi.






La torre dell’orologio “Zitglogge”


Facciamo due passi lasciando alle spalle Palazzo federale e ci imbattiamo nella torre dell’orologio, chiamata “Zitglogge”. Si tratta di uno dei simboli più famosi della città e attira visitatori da tutto il mondo. All’approssimarsi dello scoccare di ogni ora si può assistere ad uno spettacolo che affascina bambini e non solo: il gallo annuncia la meravigliosa animazione delle figure meccaniche: la processione degli orsi inizia a girare, il giullare si prende la libertà di annunciare l’ora con un po’ di anticipo, dalla torre suonano i quarti d’ora e Crono, il Dio del tempo, gira la sua clessidra. La figura dorata scandisce il tempo a colpi di martello, sincronizzata con Crono che solleva il suo scettro al momento del rintocco. Un po’ più lente ma altrettanto precise sono le lancette dell’astrolabio: la complessa rappresentazione dell’emisfero nord mostra sempre il segno zodiacale attuale, le fasi lunari, l’ora dell’alba e del tramonto nonché la data. Per chi lo desiderasse vi è la possibilità svolgere visite accompagnate e di salire i 130 gradini all’interno dell’edificio che permettono di godere di una vista mozzafiato su Berna i suoi dintorni. Ridiscendiamo la città in direzione del ponte Nyddegbrüke che si affaccia sul fiume Aare e ci regala qualche meraviglioso scatto sulla città vecchia. Ci troviamo ora direttamente al bärenpark, il parco degli orsi, ubicato a ridosso della vecchia “fossa degli orsi”. Attualmente vi sono tre orsi che si mostrano tutti i giorni fuori dalle loro tane. Probabilmente sentivano ancora i residui del letargo invernale poiché tutti e tre erano sdraiati a riposare e non accennavano ad alzarsi! Decidiamo a questo punto di incamminarci e ritornare in direzione del centro. Ci fermiamo alla Münsterplatz, che è la piazza dove sorge la cattedrale di Berna. Questo monumento è uno dei simboli più importanti di Berna e può vantare il campanile più alto della Svizzera. Per i più coraggiosi (io salto!) vi è la possibilità di salire 312 scalini che portano alla piattaforma panoramica dalla quale si può godere di uno splendido panorama che spazia dalla città vecchia alle cime dell’Oberland bernese.


Mi sarebbe piaciuto avere più tempo e visitare anche il centro Paul Klee, il cui edificio é stato realizzato dall’architetto Renzo piano ed è già di per sè un capolavoro architettonico, passeggiare lungo le sponde del fiume Aare, visitate lo zoo, vedere la fontana dell’orso mangia bambini (pare sia piuttosto nquietante!) oppure salire con la funivia per raggiungere Gurten e ammirare la città dall’alto. Quante possibilità ci offre questa meravigliosa Berna! Dovremo certamente ritornarci!


Bene, la prima giornata sta per concludersi e decidiamo di rientrare in albergo. Dopo tanto tempo vogliamo parlare della meraviglia di poter cenare in un ristorante? L’hotel dove soggiorniamo è molto attento anche ai bambini, hanno infatti subito consegnato loro delle matite colorate e fogli con varie attività che avrebbero potuto svolgere durante la cena.

Abbiamo soggiornato presso l’hotel Appenberg a Zäziwil, https://www.appenberg.ch, che consigliamo per accoglienza, cura dei dettagli e soprattutto posizione, fuori dagli abitati e immerso nei pascoli. L’indomani ci risvegliamo carichi e rigenerati e dopo una colazione strepitosa decidiamo di fermarci nel caseificio del paese per acquistare prodotti locali. Vi lascio il link perché vale proprio la pena! https://www.eyweid.ch






Thun ed il suo castello di Schadau

Riprendiamo la rotta e ci dirigiamo verso Thun che dista una ventina di minuti. Appena arrivati mi accorgo che lungo le strade della cittadina c’è il mercato e vengo attratta dalle numerose bancarelle. La via offre anche numerosi negozietti e riesco a fare shopping anche qui! A questo punto decidiamo di compiere la scalinata che ci porterà al castello di Schadau. acquistiamo i biglietti per la visita e scopriamo che grazie alla carta Raiffeisen possiamo entrare gratuitamente. Per i bambini c’è una sorta di caccia al tesoro all’interno del castello: si tratta di ritrovare un piccolo vermiciattolo nascosto nelle varie sale, al quale è associato un numero e una lettera. I bambini devono completare una scheda inserendo le lettere trovate in modo tale da poter completare una parola misteriosa. Dalla torre del castello si può godere di una vista pazzesca sulla città. Terminata la caccia al tesoro abbiamo consegnato le schede e i bambini hanno potuto ricevere un piccolo omaggio! A questo punto abbiamo incontrato lungo il nostro cammino un piccolo parco giochi: potevamo negarglielo? Ci siamo seduti su un muretto assaporando ogni istante di tranquillità sotto il sole! Non abbiamo potuto ammirare lo spettacolo dei surfisti che, vicino alle due chiuse addobbate di fiori, approfittano dell’impeto dell’ acqua per praticare surf in pieno centro storico: sarà per la prossima volta!


Curiosità: nel castello abbiamo preso una mappa della città dedicata ai bambini, con diverse attività da svolgere e proposte di luoghi da visitare. Trovate tutto su www.thun.ch/kinderstadtplan . Unica pecca? È interamente in tedesco!



Interlaken, per veri sportivi!

Per non farci mancare nulla, sulla via del ritorno, ci siamo fermati a Interlaken. Il nome Interlaken deriva dal latino e suggerisce “tra i laghi“. Questa località è infatti incastonata come una perla tra il lago di Thun e il lago di Brienz ed è circondata da alcune tra le più maestose vette europee: l’Eiger, il Mönch e la Jungfrau. L’ambiente qua è totalmente diverso: una piccola cittadina di montagna, piuttosto elegante e ricca, che offre molti stimoli per praticare sport di ogni genere, anche estremo. Noi, sportivi inside,… abbiamo optato per mangiare un buon gelato! Bella cittadina, da vedere certamente, ma per famiglie con bambini mi limiterei a due passi per le vie (eventualmente in una carrozza trainata dai cavalli) e una piacevole merenda! Noi abbiamo portato i monopattini ed i bambini hanno così potuto scorrazzare un po’ più liberamente, divertendosi. Ecco... il tempo è giunto al termine, i due giorni si sono ahimè conclusi! Che dire? I bambini piangevano perché la “vacanza” si era conclusa, mio papà e mio marito si sono detti molto contenti e soddisfatti, e le donne... beh, noi donne abbiamo sfoderato tutto il nostro spirito organizzativo in un weekend grandioso!

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